Cartella esattoriale e spese di giustizia: come procedere
Le cartelle esattoriali vengono inviate da un Agente per la Riscossione con il fine di ottenere il pagamento di un importo di denaro destinato a un ente creditore. Se risultano dei carichi pendenti da parte delle Agenzie delle Entrate, questi possono essere imputati al mancato pagamento di crediti lavorativi, tributi e imposte di varia natura, ma anche a sanzioni amministrative. L’Amministrazione finanziaria informa il soggetto, dopo opportune verifiche e ispezioni, che deve pagare una determinata somma di denaro attraverso un avviso di accertamento. Gli accertamenti sono di diversa entità a seconda delle modalità con cui vengono effettuati:
- Accertamenti su indagini finanziarie basati su estratti conto bancari;
- Accertamenti redditometrici basati sulle spese sostenute;
- Accertamenti analitici basati su scritture contabili;
- Accertamenti da studi di settore in quanto afferenti a una situazione non ordinaria.
“Che succede se non pago Equitalia (ora Agenzia delle Entrate Riscossione)?” è una delle domande più frequenti in queste circostanze.
Entro un anno dalla ricezione della cartella di pagamento, il Concessionario ha diritto a procedere con l’espropriazione forzata dei beni. Trascorso oltre un anno dalla notifica della cartella, il Concessionario deve obbligatoriamente inviare un sollecito di pagamento prima di richiedere l’espropriazione forzata.
Ricorso in opposizione a cartella esattoriale
Con Nuovi Avvocati il ricorso in opposizione a cartella esattoriale si svolge con professionalità e in tempi brevi. Richiedere con tempestività una consulenza al nostro team può far risparmiare all’assistito cifre considerevoli, dal momento che spesso capita che alcuni degli importi riportati in cartella non siano effettivamente da pagare. Nuovi Avvocati aiuta il proprio cliente a:
- Effettuare una verifica delle cartelle esattoriali;
- dimostrare laddove opportuno l’infondatezza delle singole voci di debito e quindi dell’obbligo di pagamento;
- trovare soluzioni per alleggerire l’importo da pagare in cartella;
- bloccare l’attività di riscossione con un’istanza di autotutela;
- presentare se necessario alle attività giudiziarie di competenza un ricorso alle cartelle esattoriali.